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Il gioco dell’oca ha un’origine antichissima eppure risulta sempre contemporaneo. Nella forma in uso compare a Firenze alla corte dei Medici intorno al 1580 con il titolo “Il nuovo e molto dilettevole giuoco dell’oca” (mentre la stampa più antica a oggi conosciuta è pubblicata a Venezia nel 1640).
Nel gioco le oche rappresentano il bene e le caselle speciali, il ponte, la prigione, ecc., le avversità.
Il gioco dell’oca identifica un percorso e ReGiS ha immaginato di utilizzarne il senso per raccontare, in forma sintetica e divertente, il patrimonio storico rappresentato dai giardini storici che gestisce (assieme ai Comuni proprietari dei beni). Dietro la semplicità si cela un gioco di antichissima origine che arriva fino a noi con regole fisse e caselle speciali che si possono affrontare, e superare, senza avere particolari abilità, ma solo fortuna… sarà vero?
Un augurio per una ripresa che ci possa riportare da casa, dove giocarci, ai nostri giardini dove ritrovarci.
INIZIA IL GIOCO!